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Letteratura gay

Il tema di questo mese è la letteratura gay.

Vi proponiamo quindi alcuni versi di Patrizia Cavalli,

poetessa lesbica già nota nel panorama letterario italiano.

Ed a seguire opere di autori emergenti che hanno

espresso il loro punto di vista personale sul tema dell'omosessualità.

 

 

tratto da: POESIE (1974-1992) di Patrizia Cavalli

 

I

 

Se ora tu bussassi alla mia porta

e ti togliessi gli occhiali

e io togliessi i miei che sono uguali

e poi tu entrassi dentro la mia bocca

senza temere baci diseguali

e mi dicessi "Amore mio,

ma che è successo?", sarebbe un pezzo

di teatro di successo.

 

II

 

Dopo anni tormenti e pentimenti

quello che scopro e quello che mi resta

è una banalità fresca e indigesta.

 

III

 

Ora che sei partita

che sei sicuramente andata

lo devo riconoscere

non sono mutilata.

Farò una passeggiata

fino a via delle Grotte.

 

IV

 

A volte mi fingo innamorata:

come si infiamma la vanità

delle mie vittime! Un rossore celato

il portamento nobile, tanti ringraziamenti

un'evasione onesta: "Ti sono grata

ma non posso e poi cosa ci trovi

in me?" Niente infatti

che non sia un collo un pò sciupato,

una certa curva delle labbra o una saliva

per un attimo dimenticata agli angoli della bocca

e poi subito ritirata.

 

V

 

...e allora il sangue è scivolato via dalle mie vene

lasciandomi alla bianca quadratura della stanza

dove una morte lieve lieve

si è posata sulla mia guancia

per poi rubarmi il respiro

stringermi le mani

incatenarmi lo stomaco.

E come sarebbe avanzata

se tre parole, che qui non posso dire,

non l'avessero improvvisamente ricacciata.

 

VI

 

Due ore fa mi sono innamorata.

Tremo d'amore e seguito a tremare,

ma non so bene a chi mi devo dichiarare.

 

VII

 

Oggi il mio cuore superbamente alberga

nel suo immenso malumore. Addio. Pazienza.

 

VIII

 

Penso che forse a forza di pensarti

potrò dimenticarti, amore mio.

 

IX

 

Tra un pò tutti all'inferno.

Però per il momento

è finita l'estate.

Avanti, su, ai divani!

Ai divani! Ai divani!

 

 

Di Nello Agovino: AMANTI DELLO STESSO...

 

Maldicenze

antiche credenze

scaraventano l'infimo disprezzo ironico

su coloro che assecondano la natura

RICONOSCENDO CANDIDAMENTE

IL LORO AMORE PER LO STESSO.

"Vanno contro natura"

ASSECONDANDOLA?

Gli occhi si guardano

e si innamorano

"Vanno contro natura"

ASSECONDANDOLA?

Le mani si sfiorano e

le sensazioni si travolgono

"Vanno contro natura"

ASSECONDANDOLA?

Gli omosessuali

amanti dello stesso

sono i diversi più "bersagliati"

dagli amanti dei diversi

che ironizzano

senza mezzi termini giudicano

nascondendo debolezze

ed eludendo il confronto

con false certezze.

 

 

Di Gianfranco Corrado: CHI SONO?

 

Sono, chi sono?

Sono quello che loro

dicono che non sono?

Per me non basta

riflettere,

non basta pensar chi sono.

Comunque sono.

Rispettare la mia coscienza?

Si.

Adesso sono.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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